pubblicato il13/02/2016 06:07:30
Piccoli borghi medievali compaiono all’improvviso tra le colline di Siena, attirando lo sguardo come una visione inaspettata. Un susseguirsi di gioielli di arte e architettura ancora intatti.
San Gimignano con le sue 15 torri che compaiono come un miraggio già da molti chilometri di distanza. Spuntano tra le colline senesi offrendo lo stesso panorama che avrebbe visto un viaggiatore del Medioevo, quando però le torri di San Gimignano erano 72. Si entra nel borgo da una delle due porte, e subito si è catapultati in un’atmosfera medievale, nonostante il viavai di turisti di tutto il mondo.
L’Abbazia di San Galgano è uno spettacolo che toglie il fiato: Immaginate una basilica con pianta a croce latina a tre navate, lunga 72 metri, larga 21, con le mura esterne ancora intatte, ma…senza tetto.
Di questa abbazia cistercense, infatti, tutto è rimasto in piedi, tranne la copertura. Edificata nel 1218, nel XIV secolo raggiunse momenti di grande splendore grazie all’immunità e ai privilegi imperiali di cui godeva. Dopo lo splendore arrivò la decadenza, che ridusse l’abbazia ad un rudere ma sempre maestoso.
Chiusi discende dall’etrusca Chamars che sotto il regno di Porsenna, tra il VII e VI secolo a. C., raggiunse la sua massima potenza e ricchezza. Il suo ingente patrimonio storico e culturale la rende un centro archeologico di importanza internazionale.
Accedendo dalla porta principale, ci si trova su Via Porsenna dove si ammirano edifici medievali e rinascimentali. La via confluisce in Piazza del Duomo il cui sottosuolo ha portato alla luce resti di un edificio che si credeva fosse la dimora del Re Porsenna. Qui dominano il Palazzo Episcopale, il Campanile e la Cattedrale con il Museo adiacente che custodisce importanti opere provenienti dal Duomo e dalla diocesi. Uscendo dalla Chiesa c’è il Museo Civico: uno scrigno all’interno del quale si trovano ceramiche greche e romane e reperti etruschi provenienti dagli scavi effettuati nel territorio. Fin dal XVIII secolo, infatti, la città ha cominciato a ricercare i resti della sua antica e gloriosa civiltà. C’è anche un affascinante percorso sotterraneo che si snoda sotto la città in cui sono raccolte circa 300 fra sarcofagi e iscrizioni funerarie. I veri gioielli di Chiusi, però, si trovano fuori dal centro, nella campagna senese: straordinarie tombe etrusche con affreschi si susseguono lasciando scoprire la ricchezza e la cultura di un popolo ancora misterioso come gli etruschi. Da non perdere la Tomba della Scimmia, del Leone e quella della Pellegrina. Purtroppo non sono sempre aperte: per informazioni contattare il Museo Archeologico di Chiusi allo 057820177.
Abbazia di Monteoliveto, fondata nel 1313 da San Bernardo Tolomei, esponente di una delle più potenti famiglie senesi e forte osservatore della regola di S. Benedetto (Ora et labora), l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore nasce su un’altura ed è difesa su tre lati da insormontabili precipizi.
Attualmente l’Abbazia è sede della Congregazione benedettina di Monte Oliveto ed ospita l’Istituto di restauro del libro. Passando per il Chiostro Grande, fulcro di tutto il complesso in cui si trovano affreschi raffiguranti le storie di San Benedetto, si accede alla Chiesa: un impianto quattrocentesco, con un’unica navata centrale, rinnovato in forme barocche. Tra le tante opere che contiene, può vantare l’intarsio più importante di Europa: un coro ligneo di frà Giovanni da Verona. Dal Chiostro di Mezzo, invece, ammirando l’affresco dell’Incoronazione di Maria del Sodoma e quello della Deposizione di un artista ignoto, sarete introdotti nella Biblioteca monastica e nella Farmacia dove in vasi del XVII secolo è custodita una ricca collezione di erbe medicinali.