pubblicato il02/02/2016 07:07:40
Gubbio, città affascinante e indimenticabile Adagiata alle falde del Monte Ingino, Gubbio è tra le più antiche città dell'Umbria, meravigliosamente conservatanei secoli e ricca di monumenti che testimoniano il suo glorioso passato.
Testimonianza delle sue antiche origini sono le Tavole Eugubine, uno dei più importanti documenti italici ed il Teatro Romano situato appena fuori le mura.
Sovrastata dall'alto dalla monumentale Basilica di Sant'Ubaldo che custodisce le spoglie incorrotte del Patrono, Gubbio ospita capolavori architettonici che simboleggiano e richiamano la potenza di questa città-stato medievale.
Le origini di questa Festa affondano le radici nei secoli. Alcuni studiosi la fanno risalire alle cerimonie pagane in onore della dea Cerere. Altri ancora ipotizzano il 1154, festeggiamenti dopo la vittoria di Gubbio contro 11 città alleate. Ma l'ipotesi più verosimile, nonché la prediletta dagli eugubini stessi, è riconducibile alla figura di Ubaldo Badassini, Vescovo di Gubbio nel XII secolo ed oggi Santo Patrono della città, Sant'Ubaldo.
Sant'Ubaldo, amatissimo dal popolo, morì il 16 Maggio del 1160, e tutti i cittadini fecero un pellegrinaggio con candele accese. Da allora la processione del transito si ripete ogni anno la sera della vigilia della morte, appunto il 15 Maggio, con l'offerta di ceri votivi da parte delle Corporazioni di Arti e Mestieri. E, come è scritto nello Statum Eugubii del 1338, gli appartenenti alle corporazioni delle arti più ricche, ossia dei Muratori, Merciai e Vetturari, "se ne andavano iubilantes et gaudentes con tre Cereos Magnos di legno, ricoperti di cera".
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I Cereos Magnos di legno, i Ceri, fanno ancora parte oggi del momento clou dei festeggiamenti. Ossia la Corsa dei Ceri, una delle più folli, caratteristiche e pazze d'Italia. Piccolo particolare: è in salita.
I Ceri sono tre alti e pesanti manufatti lignei sormontati rispettivamente dalle statue di Sant'Ubaldo (patrono dei Muratori), di San Giorgio (protettore dei Merciai) e di Sant'Antonio Abate (protettore degli Asinari e dei Contadini, oggi anche degli Studenti). Pesano circa 300/400 kg l'uno. Vengono fissati su barelle ad "H" tramite le quali i ceraioli (10 per ogni "manicchia" o stanga. Le manicchie sono 4) li portano a spalla e di corsa per le vie della città fino alla Basilica di S. Ubaldo, sulla vetta del monte Ingino davanti a Gubbio