pubblicato il01/03/2016 06:40:04 sezione
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La Chiesa di Santa Maria delle Grazie si trova in località Calcinaio a Cortona e fa parte della diocesi di Arezzo – Cortona – Sansepolcro. In questo luogo, il venerdì santo del 1484, un’immagine della Madonna col Bambino, dipinta sulla parete di una vasca adibita alla concia del cuoio per le pelli (chiamata calcinaio per la calce viva usata a questo scopo), iniziò a fare miracoli e operare guarigioni. Quella stessa immagine della Madonna col Bambino, è visibile ancor oggi sopra l’altare maggiore In seguito alla crescente devozione per quell’ immagine, ai prodigi e alle offerte in onore della Madonna, la Corporazione dei Calzolai, che avevano in quel luogo le loro vasche di calce, decise di costruire un tempio sacro in suo onore. Il progetto fu affidato all’architetto Francesco di Giorgio Martini, dopo il rifiuto espresso da altri artisti, a causa della difficoltà rappresentata dal terreno scosceso e dallo scorrere delle acque. Francesco di Giorgio, costruttore di fortezze, non ebbe difficoltà a risolvere i problemi. Sembra che alla progettazione non sia estranea qualche idea dello stesso Leonardo da Vinci. I lavori ebbero inizio nel 1485 e già allo scadere del primo quarto del ’500 la chiesa aveva raggiunto, almeno all’esterno, la sua veste definitiva. Così ci appare infatti in un affresco del Papacello nel Palazzone Passerini di Cortona databile al 1525 circa, dove si vede innalzata anche la cupola disegnata dall’architetto fiorentino Pietro di Domenico di Norbo e realizzata a partire dal tamburo fra il 1509 e il 1514. Gli ultimi interventi procedettero più lentamente, tanto che il portale principale fu terminato nel 1543 e al 1549 risale l’esecuzione del pavimento .
Santa Maria delle Grazie, è essenziale nella sua costruzione ed è bella proprio perché essenziale.
Nel gioco di prospettive, di chiaroscuri, di archi, cerchi, rette, una cosa emerge con tutta evidenza e chiarezza ad indicare il messaggio del Santuario: dall’ingresso si comprende come tutta la costruzione è stata ideata per dare risalto all’altare istoriato e lavorato di Covatti che racchiude, come un gioiello prezioso, l’immagine della Madonna delle Grazie. E’ l’unica cosa che attira lo sguardo entrando. Tutta la opera, imponente al suo apparire, in pietra serena, è stata, nell’arco di cinquanta anni, costruita con le offerte della gente, per dare riconoscimento a Maria dei suoi prodigi. L’altare, sorretto da due colonne, stondato in alto come un tabernacolo, decorato con fiori scolpiti nella pietra, conserva l’immagine della Madonna delle Grazie, tanto venerata, Colei che con il suo “si” alla visita dell’Angelo, ha realizzato la volontà del Padre fino a diventare la Madre della Misericordia, la Elargitrice della Bontà di Dio e di questo nel Santuario si fa memoria ed esperienza.