pubblicato il23/01/2016 07:05:28 sezione
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In Cortona i resti più cospicui della città etrusca e romana sono costituiti essenzialmente dagli ampi ed imponenti tratti della cinta muraria e dall’architettura funeraria subito fuori dalla città all’interno del parco archeologico del Sodo è situato Il Melone I e II, il sito si trova alla base della valle Cortonese a circa 4 km, è situato sulla sponda destra del rio Loreto. Il sito è di notevole importanza.
La tomba a tumulo è la forma sepolcrale più antica nata dall'idea primitiva di coprire il defunto con delle pietre e della terra perché si riconoscesse il luogo dove era sepolto per farne oggetto di onoranza religiosa e sociale.
Tra questi spicca il tumulo II del Sodo, con la spettacolare gradinata-terrazza decorata da gruppi scultorei ed elementi architettonici di stile orientalizzante.
Queste due splendide tombe a tumulo etrusche si trovano ai piedi della collina di Cortona. Il Melone I, esplorato nel 1909, ha restituito uno splendido corredo funerario etrusco. Il Melone II, scoperto nel 1927, misura oltre 70 m di diametro e conserva splendidi elementi scultorei. Da ammirare è l’altare a terrazza decorato da scene di lotta tra umani e mostri fantastici, su cui probabilmente venivano compiuti sacrifici.
Esso risulta di accuratissima fattura costituito da grossi blocchi squadrati di misura diversa che si elevano per quattro filari percorsi orizzontalmente da una duplice risega e coronati da triplici modanature a toro od a becco di civetta che localizzano l'opera tra quelle della più alta tradizione orientalizzante della Grecia Classica. È l'unico esempio che possediamo in tutta l'Etruria che conservi elementi scultorei decorati, essendo questi ultimi ormai perduti in tutti i grandi tumuli arcaici delle varie località. All'interno del tumulo sono state al momento ritrovate due camere a tomba e quel poco di oreficeria rintracciato, peraltro di notevole valore archeologico, è ora esposto nel Museo dell'Accademia Etrusca. Sul tamburo nella direzione che guarda Cortona è stato messo in luce, cosa unica al momento, un altare terrazza al quale si accedeva mediante sei scalini delimitati da due ante con raffigurazione di lotta fra esseri umani e mostri fantastici. Esso è oggi proprietà dell'Accademia Etrusca.